domenica 23 novembre 2014

Alterazione funzionali del ginocchio " sindrome femoro-rotulea"

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La sindrome femoro rotulea è causata da un'insieme di alterazioni morfo funzionali che determinano l'insorgenza di una gonalgia anteriore. Ricordo che tutte le alterazioni assiali o rotazionali dell'arto inferiore, oppure del piede incidono negativamente sulla biomeccanica articolazione.

Morfologicamente la rotula è un osso sesamoide triangolare posizionato internamente al tendine del quadricipite. La sua meccanica articolare con l'osso trocleare del femore, costituisce il fulcro di tutto il meccanismo estensorio, trovandosi a contatto cosi con il condilo femorale facendo attrito, a partire dai 15°-20° di flessione sino al completo movimento. In questa patologia troveremo la rotula spostata esternamente rispetto alla sua fisiologia.
Tutti i fattori di controllo dello scorrimento rotuleo avvengono tramte gli stabilizzatori meccanici della rotula (vasto mediale e vasto mediale obliquo) inoltre il tendine bandelletta ileo tibiale ed il bicipite femorale, stabilizzatori dinamici controllano la rotazione tibiale.



I fattori scatenanti:
  • traumi
  •  lassità legamentosa
  •  infiammazione cartilagina articolare
  •  intrarotazione dell'arto inferiore
  •  rotazione esterna della tibia
  •  pronazione del piede
  • valgismo
Proposte Pratiche:
  • allungamento degli ischio cruali
  • gastrocnemio e soleo
  • allungamento del tensore della fascia lata
  • rinforzo dei muscoli profondi tripode e dipode
  • rinforzo del vasto mediale e vasto mediale obliquo
Prof. Ciro Abbruzzese


mercoledì 12 novembre 2014

Base neurofisiologica dei movimenti esplosivi - balistici

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Lo sviluppo sinergico dei movimenti esplosivi - balistici è costituito da un rapido susseguirsi di una contrazione eccentrica, e concentrica, dove la prima fase è un movimento esplosivo di allungamento muscolare (eccentrica), seguita da un fase di rapido accorciamento (concentrica).

Per poter compiere un gesto ripetuto più volte, il corpo restituisce sotto forma di lavoro meccanico l'energia elastica (componenti contrattili tendini, miosina - actina) potenziale accumulata nel corso della fase eccentrica.
Per capire quali sono gli elementi neuro-fisiologici che caratterizzano il gesto esplosivo, bisogna ricordare che, tutto questo è una specializzazione dei meccanorecettori fusi neuromuscolari e gli organi neurotendinei dei Golgi.
I fusi sono recettori meccanici provvisti di capsula, della lunghezza di 4-10 mm. Ogni fuso è composto da piccole fibre muscolari specializzate, intrafusali disposte in parallelo con le fibre dei muscoli extrafusali che vengono stirate quando questi si allungano. Le fibre intrafusali sono provviste di duplice innervazione: afferente sensitiva e motoria. I recettori neuro tendinei di Golgi si situano nel periosto articolare perpendicolare all'inserzione delle fibre tendinee. L'organo dei Golgi può raccogliere la somma delle sollecitazioni che vi possono esercitare.


Da non dimenticare l'area di comando che determina :
  • la funzione del muscolo
  • il tipo di fibre presenti nel muscolo
  • il suo Metabolismo
  • la sua velocità d'azione
  • la sua resistenza alla fatica
Gli esercizi di movimenti esplosivi - balistici devono essere proposti in progressone d'intensità, ricordo che bisogna già aver aquisito un buon livello di controllo cinestetico.

I principali esercizi:
  • balzi  in spinta
  • balzi sul posto verso l'alto
  • balzi in trazione
  • balzi multipli
  • corsa balzata
  • Squat jump
  • Affondo laterale con jump
  • combinazione motoria di più gesti







Prof. Ciro Abbruzzese

mercoledì 5 novembre 2014

stabilizzazione adeguata per i movimenti della spalla...

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L'attività fisica in genere, dove le ripetizioni di gesti sportivi, sovraccarichi , movimenti specifici, tecniche ad alta intensità svolte per lungo tempo, determina un'azione meccanico-traumantica su tutta la struttura della spalla, ciò può essere facilitato già da difetti di assialità articolare o postumi di un trauma acuto.

Gli infortuni da sovraccarichi funzionali su questa struttura, avvengono per una mancanza di un lavoro propriocettivo per la cuffia de rotatori, in primis è la struttura anatomica della cavità glenoidea della scapola è poco profonda e non ostacola i movimenti dell'omero, questo favorisce una buona flessibilità ma una cattiva stabilità.
La coaptazione "stabilità" di questa articolazione è data dai legamenti gleno-omerali, e dai quattro muscoli della cuffia dei rotatori ( sovraspinato, sottoscapolare, infraspinato, piccolo rotondo), ricordo inoltre che la spalla è rappresentata dal complesso scapolo-omerale dove coinvolge sinergicamante il sovraspinato ed il tendine del capo lungo del bicipite.
La maggior parte dei movimenti della spalla sono inconsci, i muscoli hanno un comando sottocorticale permettendo la stabilizzazzione più adeguata al movimento programmato.
Proposta:

domenica 2 novembre 2014

Cintura addominale il vero fulcro di forza funzionale....

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Secondo il nostro approccio funzionale dobbiamo ricordare che i muscoli non realizzano solo una semplice funzione motoria, ma anche di stabilizzazione e protezione delle articolazioni, che possiamo chiamare stabilità attiva muscolare delle articolazioni, per distinguerla da quella passiva realizzata dalle capsule e dai legamenti.
L'apparato locomotore è un sistema di leve e di cui fulcri, cioè i punti d'appoggio sono le articolazioni, quindi per stabilizzare questi fulcri, su cui si scaricano continuamante potenze e resistenze l'aiuto della stabilizzazione muscolare oltre che di quella capsulo-legamentosa. 
A livello della regione addominale il tratto lombare della colonna è stabilizzato da un sistema di muscoli profondi e superficiali che circondano la cintura addominale.
Pertanto non solo i retti addominali  ma anche gli obliqui interni e esterni, trasverso dell’addome, il multifido lombare, paravertebrali, quadrati dei lombi e psoas.
Il tratto lombare della colonna è il più mobile assieme a quello cervicale: dove c'è mobilità è necessaria anche una stabilizzazione muscolare che regoli le forze che si scaricano sulle articolazioni, modulando il movimento e preservando la parte scheletrica dai micro e macrotraumatismi provoca da improvvise e intense accelerazioni o decelerazioni.
È fondamentale il nostro intervento su tutti i muscoli della cintura; profondi e superficiali, considerando :
  • funzione del muscolo
  • Il tipo di fibre
  • Il metabolismo
  • La velocità d'azione
  • La sua resistenza alla fatica
  • L’area cerebellare
Proposta :
un allenamento funzionale della cintura addominale, prevede che siano trattate prima le eventuali zone di minore resistenza, poi potenziati i muscoli in modo simmetrico e coordinato. Questo è uno degli aspetti fondamentali della preparazione fisica di base senza la quale mancano i presupposti per una ragionevole preparazione specifica.
Prof. Ciro Abbruzzese